Smart working: (s)bilanciamento vita e lavoro nell’emergenza Coronavirus*

Decomprimere le emozioni, comunicare in maniera adeguata con familiari e colleghi, tenere in ordine la postazione di lavoro tollerando un po’ di “creatività” e confusione, concedersi pause e tempi “protetti”, curare l’aspetto fisico. Bilanciare vita e lavoro nell’emergenza Coronavirus è possibile, ma richiede un impegno sul piano emotivo e pratico.

Smart working e coronavirus, fogli accartocciati sulla scrivania e persona con entrambe le mani sul voltoLo smart working in questo periodo di emergenza da Coronavirus sta mettendo a dura prova molte persone. Lavorare da casa in tempi normali ha i suoi vantaggi, ma in queste settimane sta creando difficoltà e disagi. Alla preoccupazione e alla paura per la salute si aggiunge la fatica e lo stress del bilanciare vita e lavoro. Perché sul piano psicologico è difficile vivere e lavorare confinati in casa? Cosa succede alle relazioni professionali se avvengono solo a distanza? E quelle familiari? Come ridefinire i confini tra spazio di vita e di lavoro?

Continue reading “Smart working: (s)bilanciamento vita e lavoro nell’emergenza Coronavirus*” »

Lavoro e carriera purché sostenibili: il work-life balance come responsabilità manageriale?

Il desiderio di un miglior bilanciamento tra vita e lavoro è in aumento. Un numero crescente di persone è meno disposto a sacrificare la propria vita personale per quella professionale. Alle domande sul senso del lavoro e su quanto debba pesare su famiglia e affetti si aggiunge la consapevolezza che di troppo lavoro ci si ammala. Anche i manager nei prossimi anni saranno chiamati a farsene carico?

Work-life balance donna che lavora al computerBilanciare vita e lavoro comincia ad essere per donne e uomini che lavorano un diritto percepito come legittimo e per chi organizza e gestisce il lavoro diventa un dovere a cui rispondere responsabilmente.

Continue reading “Lavoro e carriera purché sostenibili: il work-life balance come responsabilità manageriale?” »

Workaholism: sintomi, conseguenze e cura

Il workaholism è una forma di dipendenza psicologica dal lavoro. Lo si riconosce dal tempo eccessivo dedicato al lavoro, dall’agitazione che si prova quando “non si fa nulla” e dalla riduzione progressiva dell’investimento emotivo in altri ambiti di vita. Quand’è così è meglio rivolgersi ad un professionista

Il workaholism è una forma di dipendenza da lavoro da non confondersi con la passione per il lavoro, il desiderio sano di riuscita o l’engagement. Come nelle altre forme di dipendenza, nel workaholism le persone scivolano piano piano in una relazione ambivalente con il lavoro dalla quale difficilmente riescono a liberarsi nonostante l’illusione di poterlo fare qualora ci fosse la necessità o l’intenzione. Che però non arrivano mai. Continue reading “Workaholism: sintomi, conseguenze e cura” »

Workaholism: quando il troppo lavoro nasconde qualcos’altro

Il termine workaholism (o work addiction) viene utilizzato per indicare la dipendenza da lavoro, ovvero un coinvolgimento eccessivo e privo di limiti nella situazione lavorativa. Questa forma di dipendenza è spesso legata alla propria storia personale.

Workaholic-troppo-lavoro
Workaholic: presi dagli ingranaggi del lavoro

Il workaholism è una vera e propria dipendenza da lavoro. Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 1971 da Wayne Oates nel suo libro Confessions of a Workaholic e fa riferimento ad una sorta di “ubriacatura da lavoro”, proprio per le analogie che questa patologia ha con la dipendenza da alcool.

Continue reading “Workaholism: quando il troppo lavoro nasconde qualcos’altro” »

Il mobbing: come riconoscerlo e cosa fare

Il mobbing è una forma di aggressione e vessazione sul luogo di lavoro. È importante riconoscerlo e attivarsi per mettere in atto le azioni necessarie.

In generale, il mobbing è una forma di aggressione sistematica e reiterata sul luogo di lavoro, verbale e talvolta fisica, messa in atto da una o più persone nei confronti di un singolo individuo, con l’intento di nuocere e spesso di estromettere l’individuo stesso dal contesto organizzativo.

Cos’è il mobbing: alcune definizioni

Secondo Leymann (1990) il mobbing ha a che fare con una condizione di “terrore psicologico” che si realizza attraverso una “comunicazione sistematicamente ostile e non etica – da parte di una o più persone – diretta generalmente a un singolo”.

Continue reading “Il mobbing: come riconoscerlo e cosa fare” »